"Quando stringerai tra le mani tue, quel fucile che non ha pietà, di chi non ha pietà e stringe tra le mani quel fucile che guarda dritto a te" se potessi essere questa persona, se potessi almeno una volta non avere VISIBILMENTE non avere pietà...
Ma no, io devo essere Cristiana - che ridere che questa parola è poco distante da Cristina, basta infatti solo un "A" per trasformare una gallina in un'altra. Lasciando dietro delle mie spalle quest'esperienza poco spirituale ma nello stesso tempo tanto forte, devo dire che rivedere il posto, dove ho incontrato il mio personale incubo - o quella che doveva diventare pure contro volontà - , non era tanto male. Forse che intanto ho preso forza e so benissimo di essere quella nell'arcione del cavallo, o forse per il tempo sempre più lungo che passa e che mi fa capire che io veramente non rivoglio mai, ma mai più che quei ricordi, paure e esperienze diventino realtà...non so, sento la rabbia, e sincramente questa rabbia abbinerei tanto volentieri a sano. Una sana rabbia, un odio prezioso, un schifo sbalorditivo...
Tutto il giorno che prendo questa canzone come una musa "e quando girerà la testa, in quel momento
tu ricordati di me", perché é così vero, che ora lo so e vorrei esserci nei momenti, quando - se lo farà mai - si girerà indietro e guarderà chissá poi con che pensieri a questo periodo, ma si fermerà, e penserà...
Ma quindi è questo? Tutto qui? La grande "voglio_essere_immortale" quello, per cui devo rompergli le palle? O per il mio orgoglio personale? Non ha senso. O voglio giustizia nel mondo? (Ma chi ha mai detto che la ragione ho io?)
No, ho capito oggi, io sono veramente disposta e soprattutto preparata in ogni senso a lasciarlo andare per sempre. Cavoli, per una frase così bisogna essere veramente adulti. Per sempre ho detto. E non solo come ragazzo, come amico, come conoscente, anzi, secondo me riuscirei col tempo - pochissimo poi - a scordarmi pure di nomi, di luoghi, di numeri, eventi, di tutto. Vorrei, sono disposta, anzi, non vedo l'ora.
Mi ricordo, l'ultima volta, quando ho sentito questo, mi è arrivato una mail dell'"sei importante una cifra". ora penso in minuscoli, molto molto piano. pssssss
"Nello stesso spazio, nello stesso sparo, due pallottole, l'una dritta contro il cuore, l'altra conficcata nei pensieri, di quel primo che ha premuto il grilletto, e lucidato da una vita come tante per un niente torna niente"
Allora, da qui in poi le prove disperate per toglierlo dalla mia vita, diventano all'improvviso importantissimi per ME, non solo per dimostrarGLI chi e quanto sono. Non mi interessa quello che altre volte era il grilletto, che ho premuto, per vedere la reazione. Quel grilletto posso premere per una unica ragione: per togliermi di questo schifo...
Vorrei essere tanto libera - come anche sono già - e vorrei di-men-ti-ca-re! DIMENTICARE. TUTTO.
Anche se sano, se prezioso, se sbalorditivo. Vorrei tornare nel passato per poter scegliere in quei momenti importanti a fare quello che mi stava nella mente, ma ho preferito evitare per qualche evidenza ridicola, del tipo "viviamo una sola volta" o un'altro carino, tipo "una possibilità meritano tutti". Diceva il medico ieri nel Grey's Anatomy che alcune volte aiuta solo amputare l'organo. Allora, se il mio cuore è così che non riesco più a ragionarci, lo amputiamo, e esercitiamo l'arte della vita con i pensieri. Almeno per un po', finché possiamo riavviare un nuovo cuore sano, prezioso, sbalorditivo.
"finchè il tempo per farlo, prima di ridarlo indietro, a chi lo getta via tutto in polvere da sparo e grigio sangue amaro, resti un mucchio d'ossa e strappi l'anima e vai via"
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