Era il mio primo giorno da sola. Mi sono scelta io di fare ferie, almeno alcuni giorni, da sola a Barcellona. Sapevo che una città grande non mi lascia sola veramente.
La mattina, quando ho visto di svegliarsi la città gigante, automaticamente mi è venuto il buonumore. Non sapevo neanche cosa dovrei fare così all'improvviso.
Prima volevo andare all'università perché veramente sono qui per questo, per scrivere a tesi. Ma poi...quand ero su Las Ramblas, pensavo di andare a vedere la statua di Colombo, di lì volevo vedere il porto, di là volevo arrivare ancora a Barceloneta e lì, ero già sulla spiaggia. Stracontenta. Mi sono comprata un telomare e dopo un mezzo litro di capuccino - chissà, perché anche i catalani fanno il capuccio come i tedeschi... - e un brioche al bar sulla spiaggia, mi sono buttata a prendere il sole. Era COSÌ bello. Il tempo stupendo, gente in costume, insomma....era estate, e io in mezzo con il mio primo giorno di ferie.
Per pranzo ho bevuto un mojito, poi sono andata in città per controllare i lavori della Sagrada Familia.
Stavo pensando, cosa intendeva Robin Williams nel Dead Poets Society, quando voleva spiegare ai ragazzi, cosa vuol dire carpe diem. Questa volta i traduttori del titolo erano veramente bravi: L'attimo sfuggente, cioè, lo spiego anch'io un'altra volta: bisogna vivere il momento, in cui siamo, non solo farlo passare aspettando un momento migliore che verrà forse dopo quel momento, in cui ci troviamo, no. Bisogna esserci nella nostra vita veramente. Non è semplice, quanto sembra. Bisogna riuscire a trovare la bellezza dei minuti che passiamo soli, di quelli pieno di paura, di quelli delle tristezze infinite.
Credo che quando uno riuscìrà a trovare bello questi momenti, arriva al nirvana del carpe diem.
Certamente i momenti belli avranno ancora più valore nei nostri ricordi, se li vivremmo davvero.
E forse capiremo anche che lo stress come tale non esiste, è solo, quando i nostri pensieri dei momenti del futuro non hanno lo spazio per essere vissuti, perché li vogliamo vivere già nel presente assieme ai momenti che stiamo vivendo. Crea una folla di momenti nella testa che si può anche percepire, come stress...
Credo che al lavoro mi capita giornaliermente di dimenticarmi delle cose che sto proprio facendo, al favore delle cose che dovrò ancora fare e questa corsa mentale mi causa oltre lo stress, un sentimento di solitudine insopportabile. Forse domani riuscirò ad andare avanti nel conoscermi e capirò, qual'è il legame fra solitudine e corse mentali, oggi mi colpiva solo la tranquillità e felicità subito, quando sono riuscita a godermi i miei momenti, in cui - che ridere - fisicamente ero veramente sola.
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